Aira dizionario, César Aira, Traduzioni

Juan Carlos Onetti di César Aira

Nacque a Montevideo nel 1909. Dal 1931 visse a Buenos Aires, dove fece diversi lavori finché approdò al giornalismo, che divenne la sua professione più costante. Tornato a Montevideo, fra il 1939 e il 1941 diresse la rivista «Marcha», a cui rimase legato fino alla definitiva chiusura nel 1974; in quell’anno, dopo un penoso episodio poliziesco, Onetti si stabilì in Spagna, dove morì nel 1994. Il suo primo libro fu El pozo (1939), un romanzo molto breve che non sfigura rispetto all’opera matura dell’autore; è una storia che combina scrittura, fantasticheria e fallimento, i tre elementi fondamentali di Onetti. Tierra de nadie (1942) e Per questa notte (1943), a cui bisogna aggiungere Tiempo de abrazar, scritto prima dei precedenti, perduto, ritrovato e pubblicato nel 1974, sono prove straordinarie in cui si combinano le influenze di Faulkner, Dos Passos e Arlt. In La vita breve (1950), un romanzo lungo, compare lo scenario in cui si svolgerà il resto della sua opera: la città immaginaria di Santa María. Santa María è due volte immaginaria, perché nel romanzo sorge dalle fantasticherie di Brausen, un personaggio che riapparirà in narrazioni successive come fondatore, o padre della patria o direttamente Dio. (Occorre osservare che tutto il resto dell’opera di Onetti si sviluppa in questo secondo piano, di finzione dentro la finzione.) Un sueño realizado (1951) è il titolo del suo primo volume di racconti, genere nel quale fu altrettanto magistrale che nel romanzo. Gli addii (1954), Per una tomba senza nome (1959), La cara de la desgracia (1960) e Triste come lei (1963) sono romanzi brevi, fra le cose migliori che scrisse. Il cantiere (1961), romanzo, è stata giudicata la sua creazione più perfetta; è allucinatoria, poetica, più ricca di elementi onirici di altre opere dell’autore. Fu seguita da El infierno tan temido (1962), una raccolta di racconti, Raccattacadaveri (1964), romanzo, Jacob y el otro y otros cuentos (1965), La muerte y la niña (1973), romanzo breve, e il sorprendente romanzo lungo, di nuovo uno dei suoi migliori, Lasciamo che parli il vento, del 1980, anno in cui ricevette il premio Cervantes. Onetti trascorse i suoi ultimi anni di vita a Madrid, prostrato, e pubblicò altri due romanzi brevi: Cuando entonces (1987) e Quando ormai nulla più importa (1993).

Standard

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.